Esiste un luogo misterioso nell'isola di Salina, nel cuore delle Eolie, quello conosciuto col nome de Le Grotte dei Saraceni. Quest'ultime si trovano lungo uno dei percorsi più impegnativi verso la cima di Monte Fossa delle Felci (962 m); per fortuna non sono situate così in alto, fermandosi presso il Serro dell’Acqua.
Le grotte sono state chiaramente sfruttate da un insediamento rupestre, durante le invasioni piratesche in epoca medievale. Con l'ulteriore peculiarità che quanto indicato nella segnaletica ufficiale è solo una piccola parte di quelle esistenti, perché le più suggestive... stanno da un'altra parte. Celate a qualsiasi sguardo esterno dentro un vallone, le cui differenti colorazioni indicano le varie fasi eruttive di Serro del Capo, le grotte possono essere raggiunte affidandosi a chi è esperto della zona.
Vi sono ancora dei dubbi sulle loro origini, ma le fonti sembrano concordare sul periodo in cui questa parte nascosta di Salina si è trasformata probabilmente in rifugio di chi stava fuggendo da un disastro naturale, che verrà raccontato in loco. Trattandosi di grotte artificiali costruite all’interno di altre naturali, quelle dei Saraceni si mostrano come una serie di cunicoli celati uno dentro l’altro, i cui indizi (rintracciabili all'interno, da occhi esperti) fanno pensare ad un luogo di culto. Si parla anche di un'altra grotta, oggi crollata, su cui ci sarebbe anche da discutere.... Probabilmente, il sito è stato poi rifrequentato nei secoli successivi, a causa di altri drammatici avvenimenti.
Come già accennato, questo sentiero è uno di quelli che anticamente conducevano a Monte Fossa delle Felci; continuando a salire, infatti, ci si immetterà nella carreggiata che porta in cima (almeno dure ore di ulteriore salita). Vi sarà la possibilità di scendere verso Pizzo Capo, per ammirare alcuni dei panorami migliori in assoluto con la visione delle altre isole. L'ideale è scendere verso Valdichiesa, passando per il sentiero in cui il bosco fitto di Salina respira grazie alle eriche e agli eucalipti, tra i picchi di montagna che ricordano le alture andine. Un tipo di percorso che si consiglia soprattutto in autunno, sia per gli avvolgenti odori di humus che per la temperatura moderata, e preferibilmente in prima mattinata.
Scarpe da trekking;
Berretto per il sole;
Almeno un litro d'acqua (di più, se si intende salire fino in cima);
Maglietta di ricambio
Navigazione Generale Italiana, Piazza S. Marina, 98050 Santa Marina Salina ME, Italia
Iscrizione annuale all'associazione culturale Umarruggiu.it
Mappa dei sentieri isolani (grado di difficoltà, chilometraggio) e degli sponsor selezionati (ristoranti, luoghi per fare aperitivi, aziende vinicole ed agricole);
Accompagnamento in sentieri inediti e allo stesso tempo fruibili;
Spiegazioni in italiano ed inglese di botanica, Storia locale, tradizioni, mitologia, ecc...;
Intervento di primo soccorso nei casi in cui fosse necessario.
Prenotare tramite mail, telefono o whatsapp preferibilmente con due giorni di anticipo.
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